LA CASA DEI LEONI

Comune: CARPENETO
Provincia: Alessandria

Tipologia:

Pubblicità Temporanea, Palazzi Storici, Edifici Tipici, Ville

Disponibile per:
Eventi, Matrimoni, Feste, Set per Pubblicità, Film, Sfilate, Meeting, Ricevimenti,Mostre mercato specialistiche (piante,antiquariato,prodotti di artig

LA CASA DEI LEONI

Il palazzo collocato sul versante sud-ovest della collina di Carpeneto fa parte della seconda cerchia di edifici posti a corona del castello in via Terragni.
Tale cerchia di edifici esisteva con ogni probabilità in epoca medioevale ed è ipotizzabile che le fondamenta dell’attuale edificio costituissero le mura poste a difesa del paese, alle quali si sovrappose successivamente un tessuto di case a schiera con doppio affaccio a monte, verso il castello, ed a valle verso la campagna.
L’attuale palazzo deriva dalla somma di più edifici preesistenti che furono acquistati nella seconda metà dell’ottocento dalla famiglia Fallabrini. Notizie certe sui precedenti proprietari si hanno solo per la parte est del complesso, che si sa essere appartenuta alla Famiglia Lanzavecchia.
Tale parte dell’ edificio presentava, come testimonia un documento rinvenuto, caratteristiche architettoniche che furono riprese ed ampliate nella sistemazione ottocentesca.
Il fronte est si presentava organizzato attorno ad una corte interna ed era caratterizzato da un doppio loggiato su colonne.
L’affaccio della proprietà sulla via avveniva, come ancora oggi, attraverso il corpo della cappella, fatta erigere dai Lanzavecchia nell’ottobre del 1741 in onore della Immacolata Concezione, S. Giovanni Nepomuceno e S. Filippo Neri, e consacrata nell’agosto del 1744.
Nel corso della trasformazione avvenuta nell’ottocento un piccolo edificio già esistente e destinato a stalla e fienile prospettante come la cappella sulla via, fu trasformato in un edificio gemello alla cappella stessa. Fu arricchito delle stesse partiture decorative dell’edificio religioso, creando così un particolare affaccio della proprietà sulla via.
L’ingresso principale della casa fu invece caratterizzato dall’ampliamento del già esistente loggiato aperto su due piani, completato da una copertura a due falde con timpano.
Gli edifici interessati dall’intervento di riorganizzazione e fusione subirono una serie di trasformazioni interne di carattere distributivo, come testimoniano gli innalzamenti ed abbassamenti di alcuni solai e le modificazioni delle porte e finestre ancora oggi leggibili.
Il nuovo edificio sviluppatesi su quattro piani fu organizzato con le cantine al piano terreno, molto vaste ed articolato su più livelli, alle quali fu affiancata direttamente prospettante sul giardino una sala da pranzo estiva riccamente decorata con una pavimentazione in tozzetti a tre colori di particolare effetto.
Il primo piano fu destinato interamente alla cucina ed agli ambienti di servizio ad essa connessi.
Il secondo piano divenne invece la zona di rappresentanza con un ampio salone, sala da pranzo, salotto, sala da biliardo, studio, ecc. Tutti questi ambienti furono interessati da interventi di decorazione sia sui soffitti che sulle pareti, che conferirono alla casa un particolare carattere pur non trattandosi di realizzazioni di elevatissima fattura pittorica.



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